6° giorno da Stintino a Torralba

venerdì 4 giugno 2010
Partenza: 174.350km ore 8 30


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Risveglio dopo una tranquilla nottata, i francesi del camper accanto dormono ancora e decidiamo di partire senza svegliarli, Sassari ci aspetta. Troviamo una stazione di servizio con un ottimo prezzo, 1,19€/lt e facciamo un bel pieno di 50, 00€ (41,77lt). In Sardegna i caburanti costano più che nel continente.
Sassari - Santa Maria di Bethlem
A Sassari troviamo subito un comodo parcheggio, lasceremo qui la macchina ed andremo in giro a piedi, siamo nei pressi di Santa Maria di Betlem, chiesa dalla facciata romanica, gotica in alcune parti interne ma, fondamentalmente, molto rimaneggiata in epoca barocca. In questa chiesa sono depositati i Gremi dei vari artigiani, che vengono portati in processione.
Da qui raggiungiamo il centro storico dove visitiamo il duomo dedicato a San Nicola di Bari. L'edificio è notevole, di impianto romanico antico, presenta alcuni archi gotici ed ha una facciata barocca riccamente arricchita da bassorilievi, ricavati nella duttile arenaria di cui è costruita. All'uscita incontriamo un gruppo di tedeschi, li seguiamo come facciamo spesso, abbiamo scoperto che questo metodo funziona per scoprire cose piuttosto particolari che spesso non abbiamo trovato nelle nostre guide, nascosta in un cortile, di fianco al duomo, la chiesa di San Giacomo di Compostela, che conserva un notevole retablo dorato, che accoglie un ligneo Crocifisso Barocco di ottima fattura. Anche questa volta i tedeschi hanno avuto una buona mira, non avevamo mai trovato in Italia una chiesa dedicata a questo santo, oggetto di un particolare culto in Spagna anche con l'altro suo nome di Matamoro, cioè, sterminatore di mori, una strana prerogativa per un santo.
Sassari - Duomo di San Nicola di Bari
Sassari - San Giacomo di Compostela

 Raggiungiamo l'altro monumento di Sassari, la Fontana del Rossello, è il simbolo della città. Ha subito notevoli rimaneggiamenti, da monumento duecentesco è stato trasformato nel '600 in un monumento marmoreo neoclassico, recante alla sommità una statuina equestre di San Gavino.
Sassari - Fontana del Rossello
 E' ormai giunta l'ora di pranzo e la giornata è piuttosto calda, decidiamo di approfittare del fresco dell'aria condizionata del centro commerciale SISA, che ha anche delle pulitissime toilettes ed è posto in zona centrale nei pressi di Santa Maria di Betlem, pranziamo con un buon pollo alla brace e patatine al forno da un Paolino, il mago dello spiedo a legna, 8,50€ ben spesi. Usciti iniziamo un itinerario che ci porterà a vedere i più interessanti dei monumenti romanico-pisani della Sardegna
Basilica della Santissima Trinità di Saccargia
 La SS131 ci porta dritti dritti alla Basilica della Santissima Trinità di Saccargia, non si può non vederla, con i 40 mt del suo massiccio campanile e le sue strisce di basalto chiare e scure si staglia nella valle, la facciata policroma, adorna di eleganti colonne sormontate da capitelli medievali ricchi di draghi e vacche maculate, sa' baccarza in lingua sarda, da qui la denominazione del tempio. L'ingresso è a pagamento (2,00€). L'interno, in un'unica navata, termina in un'abside affrescata con un Cristo in mandorla di epoca romanica; pregevoli anche le due madonne lignee, una sola con bambino, all'esterno si notano i resti del chiostro del monastero camaldolese, a cui questa chiesa apparteneva, voluto dal Giudicato di Torres.
Ardara - Basilica di Santa Maria del Regno
Continuando la strada verso Olbia, raggiungiamo Ardara, che domina la Piana del Logudoro e che fu capitale del Giudicato di Torres, dopo Torres, l'attuale Porto Torres, e prima di Sassari e che, nella Basilica di Santa Maria del Regno, ospitò le nozze di Enzo, figlio naturale di Federico II di Svevia, con la Giudichessa di Torres, Adelasia.
La basilica appare alquanto tetra per la nera pietra lavica con cui è completamente costruita sia all'esterno che all'interno, che ha tre navate con esagerate colonne circolari; qui sono conservati due splendidi retabli, che adornano il fondo dell'abside r la cappella centrale e che coronano l'uno una Madonna con Bambino e l'altro una Pietà. Alquanto singolare ed originale la piccola meridiana posta sul sagrato, con i suoi cerchi concentrici e la raggiera di linee, segna l'ora ed il mese o per meglio dire la distanza dal solstizio e dall'equinozio.
Attraverso la fertilissima Piana di Logudoro, la fertilità fu l'origine, prima, di una fiorentissima civiltà nuragica e tantissimi splendidi nuraghe, che la costellano, sono lì a testimoniarlo, e poi di tante ricche chiese del periodo romanico. Raggiungiamo la Cattedrale di Sant'Antioco di Bisarcio, posta su un piccolo colle, che la fa risaltare già dalla strada, con il mozzicone di un campanile, che doveva essere stato dominante.
Cattedrale di Sant'antioco di Bisarcio
L'aspetto odierno, ameno ma imponente, lascia intuire un glorioso passato di cattedrale ed una storia di crolli, ripensamenti e rifacimenti, con varie sfumature di stili, che si accavallano armoniosamente. Guardiani e giuda sono un giovane riservato ed una una signora intraprendente, che, quando vede dalla provenienza barese, che apponiamo sul registro dei visitatori, unico onere per l'interessantissima visita guidata, manifesta la sua simpatia per Carofiglio, il giudice-scrittore, definendoci "provenienti dalla patria di Carofiglio"; le facciamo notare, che in questo periodo, che definiremmo storico per la nostra regione, possiamo vantare un altro glorioso quasi concittadino in Nichi Vendola, questi suscita ancora più entusiasmo nei due, che si dichiarano suoi convintissimi ed affezionatissimi sostenitori.
Nostra Signora di Castro
Ad un'altra ventina di chilometri c'è un'altra chiesa romanica a navata unica Nostra Signora di Castro da cui si gode anche una bella vista sul lago artificiale di Coghinas, formato da uno sbarramento sull'omonimo fiume, e sulla Piana del Logudoro, qui troviamo, ancora efficiente, un fenomeno di pellegrinaggio religioso, diffuso, un tempo, in tutta la cristianità ed ora presente e fiorente, per quel che ci risulta, solo in Sardegna, le cumbessias o muristenes, sono dei villaggi di casette, che contornano chiese e santuari campestri e che ospitano i fedeli in occasione dei festeggiamenti, ne troveremo molte altre e di dimensioni anche molto maggiori.
Torralba - Reggia Nuragica di Santu Antine
Ormai è tardi e non ci resta che raggiungere Torralba nei cui pressi c'è la Reggia Nuragica di Santu Antine, uno dei complessi nuragici più importanti dell'intera isola, riusiamo a vederlo e fotografarlo al tramonto. Il fascino dell'atmosfera è indescrivibile, a quest'ora non c'è assolutamente nessuno, ci siamo noi e lui, il Nuraghe, è lì da oltre tremila anni. Per festeggiare ci facciamo una ricca spaghettata al suo cospetto. Domani mattina dobbiamo essere tra i primi alla visita, per questo andiamo a dormire nel centro del paese, vicino ad una piazza con villetta. Gioiosi ragazzi con le loro allegre ma educatamente moderate, allegre voci ci fanno compagnia fino a notte inoltrata.

Arrivo: 174.405km ore 19 30
Percorso: 55km


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