4° giorno da Castelsardo a Sorso Marina

mercoledì 2 giugno 2010
Partenza: 174.294 km ore: 9 00

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Castelsardo
 Risveglio a Castelsardo dopo una nottata tranquillissima, colazione abbondante, ci aspetta una giornata faticosa. Saliamo in macchina fino al magnifico sovrastante castello, non è ancora aperto e sinceramente i castelli, in genere, non ci interessano tanto, ridiscendiamo e parcheggiamo in zona vicina al centro storico e riaffrontiamo la salita per una strada panoramica sul magnifico Golfo dell'Asinara, raggiungiamo la romanica Cattedrale di Sant'Antonio Abate, preannunciata dall'imponente campanile aragonese. Qui si possono ammirare degli iberici retabli tra cui la Madonna tra gli Angeli Musicanti, opera del Maestro di Castelsardo ed un ricchissimo pulpito ligneo. Percorriamo le vie di questo borgo dove fanno bella mostra i famosi cestini qui intrecciati e lussureggianti esplosioni di piante in vaso, che adornano molte viuzze e cortili, raggiungiamo così Santa Maria delle Grazie, dove si conserva lu Cristu Nieddu, il Cristo Nero, principale attore della processione della Settimana Santa, che lo porta fino a Nostra Signora di Tergu, distante 8 chilometri, la visiteremo più tardi.
Discesi dalla rupe di Castelsardo, ritrovata la macchina, ritorniamo alla Roccia dell'Elefante per vederlo meglio. Ieri sera arrivava il buio e c'erano dei ragazzacci settentrionali, che dai fazzoletti, che portavano al collo e dall'età si potevano riconoscere per "graduati" dei boy-scout, che vi si stavano chiassosamente arrampicando, ed allora per evitare di intervenire redarguendoli come avrebbero meritato, non c'era nessuno che eventualmente ci avrebbe potuto dare manforte, avevamo desistito. Ci avviamo quindi per Sèdini, l'operazione è stata complicata dalla strada interrotta per la quale il navigatore continuava a guidarci, dall'assenza di segnaletica alternativa e da nessun locale presente, disposto a darci indicazioni. E' stato l'unico episodio occorsoci in cui abbiamo constatato poca ospitalità, in genere profusa, ma merita di essere menzionato. Gli unici due presenti, evidentemente del posto, erano due venditori di coltelli, uno non ci ha dato per niente retta, era impegnato in una laboriosissima vendita e l'altro, che stava senza far niente, ci ha risposto che non era lì per dare informazioni. Abbiamo deciso di arrivare a Sèdini passando prima da Tergu, dove ci attende la magnificamente leggiadra e amena Nostra Signora. E' una chiesa romanico-pisana in trachite rossa, ingentilita da colonnine, capitelli, archi, rosoni ed altri fregi in bianco calcare.
Nostra Signora di Tergu
 Andiamo verso Sèdini, la strada passa attraverso una enorme installazione di pale eoliche, piazzate in una foresta di sughere contorte e piegate dal vento, indubbiamente è una zona adatta a sfruttare questa forza della natura. Devo dire che, per quanto do' per scontato che gli impianti di energie rinnovabili siano da preferire a qualsiasi altro e che l'energia, volendo conservare questo nostro tenore di vita, è indispensabile, sono di gran lunga da preferire le pale eoliche a pannelli solari se non come coperture di edifici preesistenti. Durante il percorso facciamo 20€ di gasolio a 1,239 €/lt (16,15lt).
 A Sedìni vediamo una Domus de Janas abitata in pieno paese e, parecchio distante dall'abitato, in una valle rigogliosa di coltivi, la splendida San Pietro delle Immagini, una strana commistione di romanico pisano in trachite rossa e pietra bianca con inserti in calcare, che alternano archi romanici e gotici, purtroppo è chiusa. E' ora di pranzo ed approfittiamo del tranquillo ed ombreggiato piazzale.
San Pietro delle Immagini
 Qui incontriamo dei carabinieri, uno in particolare è prodigo di suggerimenti ed informazioni, apprendiamo così dell'esistenza a Martis di una foresta pietrificata, che risulterà molto interessante; è la prima che vediamo e grazie alla vista di questi tronchi, finalmente, ci riusciamo a spiegare delle strane formazioni viste in fondo al mare dalle parti di San Pietro in Bevagna nel Salento Tarantino, mai menzionati da nessuno, e degli strani sassi cilindrici con un foro, che li attraversa tutti nel senso della lunghezza, raccolti in fondo alla Gravina del Triglio in prossimità di Statte (TA). Il luogo è molto interessante ma molto mal tenuto, non c'è nessuno che dia una spiegazione, nessun cartello esplicativo o che indichi i tronchi sparsi per un spazio notevole. Quando vedo queste situazioni e, devo dire, spesso e volentieri, purtroppo, non posso non pensare a quante "sole", profumatamente pagate ed immeritatamente strombazzate e pubblicizzate abbiamo trovato in giro per il mondo.
Tronchi pietrificati
Da qui raggiungiamo il camping Li Nibari a Sorso Marina con sito http://www.campinglinibari.com/ e indirizzo e-mail campinglinibari@campinglinibari.com, dove ceniamo, dormiamo e facciamo tutti i lavaggi del caso.

Arrivo: 174.312km ore 20 00
Percorso 18km

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